La moda dell’ortodonzia

Erano anni in cui qualsiasi cosa fosse il contrario della norma diventava automaticamente l’ultima moda. Donne con la testa rasata, gli hamburger, andare in giro a piedi, ora anche l’ortodonzia… il mondo era diventato un posto strano. Pioveva ininterrottamente da quasi cinque anni, ormai. Nubi grigie e nere ricoprivano perennemente i cieli sopra le città impedendo al sole di mostrarsi, anche solo per qualche secondo, da talmente tanto tempo che c’erano bambini che non l’avevano mai visto. Sapevano di doverlo disegnare come una palla gialla in uno sfondo azzurro, ma non avevano mai visto nessuno di quei colori quando alzavano gli occhi al cielo. Stavo iniziando anche io a fare fatica nel ricordare le giornate di sole. Certo, bastava un computer, un telefono, un TV, una foto per ricordare, ma non era lo stesso. Come si fa a vivere senza sentire mai sulla pelle il tepore dei raggi solari? 

La gente era diventata seria, taciturna, distaccata. All’inizio, i primi mesi, credevano tutti che la pioggia sarebbe finita, che le nuvole se ne sarebbero andate prima o poi, ma col passare degli anni, sentendo notizie nefaste alla radio o al telegiornale riguardo la situazione disastrosa nella quale riversava il pianeta, si erano tutti lentamente rassegnati. Non abituati, ma rassegnati. Dicono che ci si abitua a tutto, io invece ero convinta che ci si potesse forse adeguare, ma i volti grigi delle persone intorno a me mi dicevano chiaro e torno che abituati a quel presente non lo erano. 

La gente moriva sempre più giovane, raramente si vedevano persone festeggiare i cinquant’anni, figurarsi arrivare a sessanta. Di certo era un mondo giovane, forse più naturale di quello in cui ero nata e cresciuta, fatto di esseri centenari… e circolavano molte idee nuove, intriganti, anche molto creative. C’erano cose anche molto belle, che riuscivano a farti dimenticare il grigiore e l’umidità per qualche tempo. E c’era il bisogno intrinseco di tutti di discostarsi da quello che facevano tutti gli altri. Standardizzarsi aveva portato a quello stato delle cose, quindi non restava che ribellarsi nella speranza di cambiare il futuro. Ed ecco che ora, pur di non essere come la maggioranza, i giovani correvano a chiedere l’ortodonzia. Non aveva molto senso. L’ortodonzia serviva per la propria salute, non aveva nulla a che vedere con la moda. E comunque non sarebbe durata a lungo, una volta che l’apparecchio fosse apparso nelle bocche di tutti. Ad ogni modo, in quel momento, l’ortodonzia sembrava la necessità più impellente per il benessere mentale di ogni giovane che incontravo nel mio studio.